Geometria – Corsi di Laurea in Fisica (canale D-K)
Anno accademico 2016/2017

 

 

Diario delle lezioni

Settimana
1

Martedì
Aula 7, ore 9-11

4/10/2016
M

Descrizione del programma, dei testi consigliati da consultare e delle modalità d’esame.

 

Insiemi, sottoinsiemi, unioni, intersezioni, prodotti; appartenenza, essere contenuto
Esempi: insieme vuoto; numeri naturali; numeri interi; numeri razionali; numeri reali; numeri complessi (solo definizione); intervalli aperti, semiaperti e chiusi; sottoinsieme (n) dei multipli interi di n


Applicazioni (anche dette “funzioni”) tra insiemi, dominio e codominio, immagine di un sottoinsieme del dominio, controimmagine di un sottoinsieme del codominio
Iniettività, suriettività, biunivocità, applicazione inversa di una applicazione biunivoca
Esempi: applicazione “identità”, applicazione “inclusione” di un sottoinsieme

Composizione di applicazioni, associatività della composizione
Grafico di una applicazione

Giovedì
Aula 7, ore 11-13

6/10/2016
M

Relazioni su insiemi, relazioni di ordine (riflessive, antisimmetriche e transitive), relazioni di equivalenza (riflessive, simmetriche e transitive)
Esempi: relazione d’ordine
sull’insieme Z; fissato un insieme Y, relazione d’ordine sull’insieme X dei sottoinsiemi di Y; dato un intero N2, relazione di equivalenza N (essere congrui modulo N) su Z; relazione di equivalenza sull’insieme W={(n,m)Z | m0} definita come (n,m)(p,q) se nq=mp


Partizioni di un insieme X, classe di equivalenza di un elemento x di X associata ad una relazione di equivalenza, partizione di X in classi di equivalenza indotta da una relazione di equivalenza ~ su X, insieme quoziente X/~
Esempio: partizione di
Z indotta dalla relazione di equivalenza N; insieme quoziente Z/(N) indotto dalla relazione N su Z; insieme Q dei razionali come insieme quoziente W/

Operazioni di somma e moltiplicazioni su Z, elemento neutro 0 per la somma, elemento neutro 1 per la moltiplicazione, opposto –n di n; operazioni di somma e moltiplicazione sull’insieme Z/(N), elemento neutro [0] per la somma, elemento neutro [1] per la moltiplicazione, opposto [-n] di [n]
Esempio: in
Z se n·m=0, allora n=0 oppure m=0; in Z/(12) si ha [3]·[4]=[12]=[0]; se p2 è un numero primo, allora in Z/(p), se [n]·[m]=[0], necessariamente [n]=[0] oppure [m]=[0]

Dimostrazioni per induzione: infiniti enunciati P0, P1, P2, P3 …, passo iniziale P0, passo induttivo: considero vero Pn e dimostro Pn+1
Esempio di enunciato Pn: 0+1+2+…+n=n(n+1)/2

Venerdì
Aula 7, ore 9-11

7/10/2016
M

Numeri complessi, bigezione con R2, parte reale Re(z) e parte immaginaria Im(z) di un numero complesso z

Addizione, moltiplicazione, inverso moltiplicativo z-1 di un numero complesso z=a+ib

Definizione di campo (K,+,·)
Esempi di campo:
Q, R, C (per esercizio, se p è un primo, Z/(p) è un campo)

 

Rappresentazione di un numero complesso nel piano, addizione con la regola del parallelogramma

Modulo e argomento di un numero complesso, forma polare di un numero complesso

Moltiplicazione di due numeri complessi espressi in forma polare
Coniugato di un numero complesso, proprietà

 

Polinomi p(X) in una indeterminata X a coefficienti in un campo K, grado deg(p) di un polinomio p(X) non nullo; divisione euclidea di polinomi, polinomi irriducibili
Radici di un polinomio, teorema di Ruffini
Teorema fondamentale dell’algebra (solo enunciato); ogni polinomio di grado >0 a coefficienti complessi si scrive come prodotto di polinomi di grado 1
Esempio/esercizio: esistono polinomi a coefficienti razionali irriducibili di grado d per ogni d>0 (per esempio, p(X)=Xd+2; asserzione non dimostrata in classe)
Polinomi a coefficienti reali hanno radici reali oppure complesse coniugate

Ogni polinomio di grado >0 a coefficienti reali si scrive come prodotto di polinomi irriducibili a coefficienti reali di grado 1 oppure 2

Settimana
2

Martedì
Aula 7, ore 9-11

11/10/2016
M

Esempio: Kn, operazione di somma e di moltiplicazione per un numero in K; interpretazione di elementi di R2 come spostamenti nel piano e di somma in R2 come composizione di spostamenti

Definizione di spazio vettoriale V su un campo K: operazioni di somma tra vettori, di moltiplicazione di un vettore per uno scalare, elemento neutro o per la somma di vettori

Proprietà degli spazi vettoriali: 0·v=o; unicità del vettore o neutro per la somma; unicità dell’opposto di v; quindi uguale a –v:=(-1)·v
Esempi:
Kn come spazio vettoriale su K; C come spazio vettoriale su R; K[t]={polinomi in t a coefficienti in K } e K[t]d={0}{polinomi in t a coefficienti in K di grado al più d} come spazi vettoriali su K; Fun(X,K)={applicazioni f:XK} come spazio vettoriale su K (per X insieme non vuoto)

 

Definizione di sottospazio vettoriale W di uno spazio vettoriale V su K; un sottospazio vettoriale W di V su K con le operazioni di somma e moltiplicazione per scalare indotte da V è uno spazio vettoriale su K
Esempi:
K[t]d come sottospazio vettoriale su K di K[t]; dati a1,a2,…,anK, esempio di W:={vV|a1v1+…+anvn=0} come sottospazio vettoriale di V=Kn; controesempio: U:={vV|a1v1+…+anvn=1} non è un sottospazio vettoriale di V=Kn; rette per l’origine come sottospazi vettoriali del piano; controesempio: W={(x,y)R2|y=x2} non e un sottospazio vettoriale di R2 in quanto w:=(1,1)W e λ:=2K ma λ·w=(2,2)W

esempio: per X insieme e x0X, il sottoinsieme W={f:XK applicazione|f(x0)=0} è un sottospazio vettoriale su K di Fun(X,K)
L’intersezione
Wi di sottospazi vettoriali {Wi} di V su K è un sottospazio vettoriale di V su K
Esempio: il sottoinsieme W di V=Kn contenente i vettori v=(v1,v2,…,vn) le cui entrate v1,v2,…,vn soddisfino una collezione qualunque di equazioni lineari omogenee del tipo a1v1+…+anvn=0 è un sottospazio vettoriale

Giovedì
Aula 7, ore 11-13

13/10/2016
P

Esercizi del Foglio 1

Venerdì
Aula 7, ore 9-11

14/10/2016
M

Sottospazio S di V generato da un sottoinsieme S, caratterizzazione
Combinazioni lineari (combinazione lineare ottenuta sommando 0 vettori è per definizione il vettore 0)
Descrizione di
S come spazio delle combinazioni lineari di vettori in S
Insieme di generatori di uno spazio vettoriale V
Esempi: S=V genera V;
Kn è generato da {e1,e2,…,en} come K-spazio vettoriale; K[t]d è generato da {1,t,t2,…,td} K-spazio vettoriale; K[t] è generato da {tm K[t]| mN} come K-spazio vettoriale; C è generato da {1,i} come R-spazio vettoriale; R2 è generato da {v,w} con v=e1+2e2, w=2e1+e2; R2 non è generato da {u,z} con u=e1+e2, z=2e1+2e2 in quanto u,z={ a(e1+ e2)R2 | aR } è una retta che non contiene per esempio e1
Somma di due sottospazi vettoriali U,W di V come U+W=UW
Esempio: V=R2 e U,W rette in V per l’origine; allora U+W=R2 se U,W sono distinti, altrimenti U=W=U+W.

Relazioni lineari, indipendenza/dipendenza lineare di una lista di vettori (e di un insieme di vettori)

Esempio: la lista vuota è linearmente indipendente per definizione; la lista con un solo vettore v1 è linearmente indipendente se e solo se v10; la lista con due vettori v1,v2 è linearmente indipendente se e solo se sono entrambi non nulli e non sono uno multiplo dell’altro (ossia non esiste λK tale che v2=λv1)
Esempio:
e1,e2,…,en sono linearmente indipendenti nel K-spazio vettoriale Kn;  1,t,t2,…,td sono linearmente indipendenti nel K-spazio vettoriale K[t]d; 1,t,t2,t3,t4,…. sono linearmente indipendenti nel K-spazio vettoriale K[t]; 1,i sono linearmente indipendenti nell’R-spazio vettoriale C; u=e1+e2, z=2e1+2e2 non sono linearmente indipendenti nell’R -spazio vettoriale R2

Spazi vettoriali finitamente generati
Esempi:
K[t] non è un K-spazio vettoriale finitamente generato; Kn e K[t]d sono K-spazi vettoriali finitamente generati
In uno spazio vettoriale V non finitamente generato, per ogni m
1 esiste una lista v1,v2,…,vm di m vettori linearmente indipendenti

Definizione di base
Esempi: base {1,i} dell’
R-spazio vettoriale C; base canonica {e1,e2,…,en} del K-spazio vettoriale Kn; base {1,t,…,td} del K-spazio vettoriale K[t]d; base {tm | mN} del K-spazio vettoriale K[t]

Settimana
3

Martedì
Aula 7, ore 9-11

18/10/2016
M

Se un sottoinsieme S di V genera V, allora ogni v in V si può scrivere come combinazione lineare di elementi in S
Se un sottoinsieme S di V è linearmente indipendente e un vettore v di V si scrive come combinazione lineare di elementi in S, allora tale combinazione lineare è unica (ossia, i coefficienti sono univocamente determinati)
Se
B è una base di V, allora ogni v in V si può scrivere in modo unico come combinazione lineare di elementi in B; i coefficienti che appaiono in tale combinazione lineare formano il vettore XB(v) delle coordinate associato a v rispetto alla base B

Completamento di una lista di vettori indipendenti S ad una base di V aggiungendo vettori da un insieme finito w1,…,wm di generatori
In uno spazio vettoriale finitamente generato, un insieme linearmente indipendente si può completare a una base; da un insieme di generatori si può estrarre una base
Lemma di sostituzione
se v1,…,vn sono linearmente indipendenti e w1,…,wm sono generatori, allora nm
Dato V spazio vettoriale finitamente generato, le basi di V hanno sempre lo stesso numero di elementi
Definizione di dimensione (su un campo
K) di uno spazio vettoriale finitamente generato
Se dim(V)=n, una lista di n vettori linearmente indipendenti è una base
Se dim(V)=n, una lista di n vettori che generino V è una base
Esempi di basi in
R2 e in R[t]2
Esempi: dim(
Kn)=n, dim(K[t]d)=d+1

Giovedì
Aula 7, ore 11-13

20/10/2016
P

Esercizi dal foglio 2

Venerdì
Aula 7, ore 9-11

21/10/2016
M

Se W sottospazio di V, allora dim(W)≤dim(V); inoltre vale dim(W)=dim(V) se e solo se W=V
Formula di Grassmann dim(U)+dim(W)=dim(U
W)+dim(U+W) per U,W sottospazi di V
Esempio di U=piano e W=retta in V=
R3

Somma diretta V
W di spazi vettoriali V,W sullo stesso campo K
Se dim(V)=n e dim(W)=m, allora dim(VW)=n+m

Per W sottospazio di V, spazio vettoriale quoziente V/W:=V/~, dove v~v’ se e solo se v-v
W
Buona definizione delle operazioni su V/W

Settimana
4

Martedì
Aula 7, ore 9-11

25/10/2016
M

Chiarimenti sulla somma diretta di due spazi vettoriali
Dimensione dello spazio vettoriale quoziente V/W

 

Piano euclideo A2, vettori applicati nel piano, spazio vettoriale V2 dei vettori geometrici nello piano

Spazio euclideo A 3, vettori applicati nel piano, spazio vettoriale V 3 dei vettori geometrici nello spazio

Struttura di spazio vettoriale reale su V 2 e V 3, riferimenti affini RA(O;i,j) in A 2 e riferimenti affini RA(O;i,j,k) in A 3, coordinate (x,y) di un punto in A 2 rispetto ad un riferimento affine RA(O;i,j) e biiezione indotta tra A 2 e R2, coordinate (x,y,z) di un punto in A 3 rispetto ad un riferimento affine RA(O;i,j,k)  e biiezione indotta tra A 3 e R3

Equazioni parametriche e cartesiane (in coordinate rispetto ad un riferimento affine RA(O;i,j)  di una retta affine passante per i punti P,Q distinti in A 2

Mercoledì
Aula I (Matematica), ore 16-17:30
Lezione di recupero

26/10/2016
M

Equazioni parametriche e cartesiane (in coordinate rispetto ad un riferimento affine RA(O;i,j,k) di un piano affine passante per i punti P,Q,R distinti e non allineati in A 3

Giacitura G(r) di una retta r in A 2 e in A 3, giacitura G (Λ) di un piano Λ in A 3
Parallelismo di rette in
A 2, di rette in A 3, di una retta e un piano in A 3, rette sghembe in A 3


Definizione di spazio affine
A su uno spazio vettoriale V, dimensione dim(A):=dim(V)
Esempi: piano
A=A 2 con V=V 2, spazio A=A 3 con V=V 3; spazio vettoriale V visto come spazio affine A:=V su se stesso; spazio affine numerico An su Kn; sottoinsieme A={xKn|a1x1+…+anxn=a0} su V={vKn|a1v1+…+anvn=0}
Proprietà dell’azione di V su A, ossia delle applicazioni Tv:
AA

 

Insieme G(B)V associato ad un sottoinsieme non vuoto BA

Giovedì
Aula 7, ore 11-13

27/10/2016
P

Esercizi dal foglio 3

Venerdì
Aula 7, ore 9-11

28/10/2016
M

Sottospazi affini, giacitura
Intersezione di sottospazi affini
Sottospazio affine generato da un sottoinsieme non vuoto di uno spazio affine
Sottospazio affine generato da una collezione finita P0,P1,…,Pd di punti

Indipendenza lineare di punti P0,P1,…,Pd in uno spazio affine

Esercizio sul baricentro

Settimana
5

Giovedì
Aula 7, ore 11-13

3/11/2016
P

Esercizi dal foglio 4

Venerdì
Aula 7, ore 9-11

4/11/2016
M

Applicazioni lineari f:VW tra spazi vettoriali V,W sul campo K, esempi
Sottospazi immagine im(f)
W e nucleo ker(f)V di un’applicazione lineare f
Esempi: applicazioni lineare valc:K[t]
K di valutazione in t=c, proiezione π:VV/U al quoziente con UV, soluzioni di sistemi lineari omogenei come ker di un’applicazione lineare

dim(V)=dim(ker(f))+dim(im(f))

Settimana
6

Martedì
Aula 7, ore 9-11

8/11/2016
M

Struttura di spazio vettoriale sull’insieme L(V,W) delle applicazioni lineari da V a W
Composizione di applicazioni lineari è lineare, associatività della composizione (di applicazioni tra insiemi)
Applicazioni lineari biiettive sono isomorfismi, l’inversa insiemistica di un isomorfismo è unica ed è un isomorfismo
Isomorfismo tra V e U
W, con U,W sottospazi vettoriali di V con UW={0} e U+W=V
Esempio di isomorfismo: passaggio alle coordinate X
B rispetto ad una base B di V

Tramite un isomorfismo f:VW, vettori u1,…,un linearmente indipendenti in V (resp. generatori di V, risp. base di V) corrispondono a vettori f(u1),…,f(un) linearmente indipendenti in W (resp. generatori di W, risp. base di W); spazi vettoriali isomorfi hanno la stessa dimensione
Una applicazione lineare f:V
W tra spazi vettoriali della stessa dimensione è un isomorfismo ker(f)={0} f è suriettiva
Gruppo generale lineare GL(V)
L (V,V) con l’operazione di composizione è un gruppo (ossia è associativa, ha un elemento neutro idV, per ogni fGL(V) esiste un elemento f-1 inverso per ), esempio di non commutatività di

 

Fattorizzazione di f:VW lineare come f=f’π, dove π:VV/ker(f) e f’:V/ker(f)W lineare unica

Primo teorema di omomorfismo: se f:VW lineare, allora la f’:V/ker(f)Im(f) indotta come sopra è un isomorfismo

Giovedì
Aula 7, ore 11-13

10/11/2016
P

Esercizi del Foglio 5

Venerdì
Aula 7, ore 9-11

11/11/2016
M

Spazio vettoriale Mm,n(K) delle matrici con m righe e n colonne con entrate in K

Definizione di trasposta di una matrice

Moltiplicazione di matrici, proprietà elementari e LBA = LBLA

Matrici quadrate, matrice unità 1n (o identità), matrici scalari, matrici diagonali, inversa di una matrice e unicità dell’inversa, potenza intera positiva di una matrice e potenza intera di una matrice invertibile

 

Applicazione lineare LA: KnKm associata a AMm,n(K)

Isomorfismo L:Mm,n(K)L(Kn, Km) di spazi vettoriali dato da ALA, e proprietà LBA = LBLA

Matrice MBC(f) con m righe e n colonne associata ad una applicazione lineare f:VW rispetto alle basi B={v1,…,vn} di V e C={w1,…,wm} di W

Settimana
7

Martedì
Aula 7, ore 9-11

15/11/2016
M

Dati V,W e basi B={v1,…,vn} di V e C={w1,…,wm} di W, isomorfismo di spazi vettoriali L(V,W)Mm,n(K) definito come fMBC(f)
Data f:V
W e g:WZ e D base di Z, equazione  MBD(gf)=MCD(g)·MBC(f).

 

Problema: determinare basi di nucleo e immagine di f:VW lineare, equivalente (usando passaggi alle coordinate) e determinare basi di nucleo e immagine di LM: KnKm associata ad una matrice M

Matrici a scala per righe, matrici e scala per colonne

Base dell’immagine di LM associata ad una M a scala per colonne, rango di una applicazione lineare e di una matrice
Parametrizzazione del nucleo di LM associata ad una M a scala per righe e base del nucleo

Le operazioni elementari di tipo (1),(2),(3) su una lista (v1,…vn) di vettori di V sono invertibili e preservano lo span <v1,…vn>

Riduzione di una matrice M a scala per colonne usando operazioni elementari (1)-(2) sulle colonne di M e calcolo di una base dell’immagine di LM

Applicazioni lineari fi=LMi: KnK indotte dalle m righe di M, operazioni elementari di tipo (1)-(2)-(3) sulla lista (f1,…,fm) di vettori dello spazio vettoriale V*:=L(V,K) duale di V preservano il sottospazio {XKn|f1(X)=…=fm(X)=0} di Kn

Riduzione di una metrica M a scala per righe usando operazioni elementari di tipo (1)-(2) sulle righe di M e calcolo di una base di ker(LM)

Operazioni elementari sulle righe di M come moltiplicazione E·M per una matrice elementare E; le matrici elementari sono invertibili

Riduzione di una matrice quadrata invertibile M alla matrice unità 1n tramite operazioni elementari sulle righe (ovvero scrittura Ek·Ek-1···E2·E1·M=1n con E1,…,Ek elementari) e calcolo della matrice inversa M-1 (ossia M-1= Ek·Ek-1···E2·E1)

Giovedì
Aula 7, ore 11-13

17/11/2016
P

Richiami su riduzione a scala per righe

Operazioni elementari sulle righe come moltiplicazione a sinistra per matrici elementari di tipo opportuno

Invertibilità delle matrici elementari

Algoritmo per il calcolo dell’inversa con dimostrazione

Matrici di cambio di base, formula per il cambio di base nel dominio e nel codominio, esempio

Relazione di equivalenza di coniugio tra matrici quadrate

 

Venerdì
Aula 7, ore 9-11

18/11/2016
M

Esercizi del Foglio 6

 

Settimana
8

Martedì
Aula 7, ore 9-11

22/11/2016
M

La relazione di coniugio su Mn,n(K) è una relazione di equivalenza

Fissato V di dim(V)=n e B una base di V, esiste una corrispondenza biunivoca tra matrici invertibili P e basi C di V tale che MBC(IdV)=P

Fissati V, una base B di V e un’applicazione lineare f:VV, esiste una corrispondenza biunivoca tra matrici N simili a  MBB(f) e basi C di V, tale che N= MCC(f)

 

Il duale V* di uno spazio vettoriale V

Base B*={v1*,…,vn*} per V* duale di una base B={v1,…,vn} per V

L’unico vettore vV tale che φ(v)=0 per ogni φV* è il vettore nullo

Applicazione lineare f*:W*V* duale di un’applicazione lineare f:VW

Duale dell’identità (IdV)*=Id(V*) e (gf)*=f*g*

Data f:VW lineare, f iniettiva f* suriettiva; f suriettiva f* iniettiva; f isomorfismo f* isomorfismo

Data f:VW lineare, si ha rg(f)=rg(f*)

Data f:VW e basi B di V e C di W, si ha MC*B*(f*)=MBC(f)T

Se M è una matrice, allora rg(M)=rg(MT)

Giovedì
Aula 7, ore 11-13

24/11/2016
P

Esercizi dal foglio 7

Venerdì
Aula 7, ore 9-11

25/11/2016
M

Applicazioni affini, descrizione delle applicazioni affini AnKAmK

Immagine di un sottospazio affine e controimmagine di un sottospazio affine tramite una applicazione affine, esempio

Applicazione affine IdA:AA, composizione di applicazioni affini, applicazioni affini invertibili (anche dette “isomorfismi affini”)

Gruppo Aff(A):={F:AA affine invertibile} delle affinità dello spazio affine A

Riferimenti affini RA(O;B) su A, dove O è un punto (origine) di A e B è una base ordinata dello spazio vettoriale V associato ad A, isomorfismo affine di passaggio alle coordinate affini XR: AAnK rispetto ad un riferimento affine R dello spazio affine A di dimensione n (con isomorfismo lineare associato XB:VKn), isomorfismo affine di cambio di coordinate affini XR’XR-1:AnKAnK

Equazioni cartesiane (lineari, non necessariamente omogenee) per un sottospazio affine B di A a partire da equazioni cartesiane per la giacitura G(B)

Settimana
9

Martedì
Aula 7, ore 9-11

29/11/2016
M

Definizione di Detn (come sviluppo lungo l’ultima riga della matrice)

Applicazioni multilineari Φ:V×V××VK, applicazioni alternanti

Detn è multilineare alternante rispetto alle colonne della matrice e Detn(1n)=1

Ogni applicazione Φ:Mn,n(K)K multilineare alternante rispetto alle colonne della matrice soddisfa: Φ(A)=0 se A non è invertibile; Φ(B)=(-1)sΦ(A) se B e ottenuta da A con s operazioni del primo tipo sulle colonne e con altre operazioni del secondo tipo sulle colonne; Φ(A)=a11a22···annΦ(1n) se A è a scala per colonne

Giovedì
Aula 7, ore 11-13

1/12/2016
P

Esercizi dal Foglio 8

Venerdì
Aula 7, ore 9-11

2/12/2016
M

Caratterizzazione delle applicazioni Φ:Mn,n(K)K multilineari alternanti sulle colonne e del determinante

AMn,n(K) è invertibile det(A)0

Formula di Binet, invarianza del determinante per coniugio di matrici, determinante det(f) di una applicazione lineare f:VV con V finitamente generato

Sviluppo di Laplace rispetto alla riga i-esima del determinante, det(A)=det(AT), sviluppo di Laplace rispetto alla colonna j-esima

 

Permutazioni di un insieme, il gruppo Sn delle permutazioni dell’insieme {1,2,3,…,n}, trasposizioni τij

Matrice MσMn,n(K) associata ad una permutazione σSn

Proprietà det(Mσ)=±1, Mστ=Mσ·Mτ

Segno ε(σ):=det(Mσ) della permutazione σ e proprieta ε(id)=1, ε(στ)= ε(σ)ε(τ), ε(τij)=-1

Settimana
10

Martedì
Aula 7, ore 9-11

6/12/2016
M

Formula per il determinante come somma su Sn

Cofattori di una matrice e matrice Ac dei cofattori di A

Teorema di Cramer e inversa di una matrice con il metodo di Cramer

Esempio/esercizio: matrici in Mn,n(Z) con inversa in Mn,n(Z)

Area di un parallelogramma nel piano reale affine numerico

Il valore assoluto |det(f)| del determinante di f: R2R2 associata ad una applicazione affine F:A2RA2R esprime il rapporto tra le aree di un parallelogramma Q in A2R e della sua immagine F(Q)

Venerdì
Aula 7, ore 9-11

9/12/2016
P

 

Martedì
Aula 7, ore 9-11

13/12/2016
P

Funzioni polinomiali su uno spazio vettoriale, forme di grado d (ossia funzioni polinomiali omogenee di grado d), funzioni quadratiche su uno spazio vettoriale e derivata direzionale, spazio vettoriale delle forme quadratiche su V

Forme bilineari su V e forme bilineari simmetriche

Rappresentazione matriciale (scelta una base di V) di una forma bilineare simmetrica su V

Mercoledì
Aula 4, ore 13:30-15:00
Lezione di recupero

14/12/2016
P

Esercizi dal Foglio 9

Settimana
11

Giovedì
Aula 7, ore 11-13

15/12/2016
P

Formula di cambio di base per matrici che rappresentano forme bilineari simmetriche, matrici quadrate congruenti

Forme bilineari simmetriche e forme quadratiche: formula di polarizzazione

Applicazione LF:VV* associata ad una forma bilineare simmetrica F su V, sottospazio ker(F):=V

Prodotti scalari (forme bilineari simmetriche non degeneri), prodotto scalare standard su Kn
Prodotti scalari definiti positivi (e definiti negativi) su spazi vettoriali reali, prodotto scalare standard su
Rn, matrici simmetriche reali definite positive (e definite negative)

Sottospazio v ortogonale di un vettore vV e sottospazio S ortogonale di un sottoinsieme SV rispetto ad una forma bilineare simmetrica F su V, dimensione dell’ortogonale U di un sottospazio U quando F è non degenere

Basi ortogonali per forme bilineari simmetriche, diagonalizzazione di una forma bilineare simmetrica F (equivalentemente, della forma quadratica ad essa associata qF)

Criterio di isomorfismo per spazi vettoriali quadratici (V,q)

Venerdì
Aula 7, ore 9-11

16/12/2016
M

Esercizi dal Foglio 10
Esempio di diagonalizzazione di una forma bilineare simmetrica (o equivalentemente della forma quadratica associata)

Martedì
Aula 7, ore 9-11

20/12/2016
P

Teorema di Sylvester (per spazi vettoriali quadratici reali)

 

Spazi vettoriali euclidei: disuguaglianza di Cauchy-Schwarz, disuguaglianza triangolare, angoli, isometrie

Basi ortonormali in spazi vettoriali euclidei, esistenza di basi ortonormali, proiezioni ortogonali su sottospazi, le proiezioni ortogonali sono contrazioni

Interruzione natalizia

Settimana
12

Martedì
Aula 7, ore 9-11

10/1/2017
P

Polinomio caratteristico di una matrice quadrata

Teorema spettrale

 

Giovedì
Aula 7, ore 11-13

12/1/2017
P

Matrici simmetriche hanno autovalori reali

Versione algoritmica del teorema spettrale

Esempio: diagonalizzazione di una forma quadratica in R4

 

Definizione di endomorfismo diagonalizzabile

Autovalori, autovettori e autospazi di un endomorfismo

Polinomio caratteristico di un endomorfismo

Venerdì
Aula 7, ore 9-11

13/1/2017
P

Esercizi dal Foglio 11

 

Settimana
13

Martedì
Aula 7, ore 9-11

17/1/2017
P

Coniche reali e complesse: classificazione affine

Coniche reali: classificazione euclidea

 

Giovedì
Aula 7, ore 11-13

19/1/2017
P

Autospazi di un endomorfismo sono in somma diretta

Molteplicità algebrica e geometrica di un autovalore

Criterio di diagonalizzabilità di un endomorfismo

 

Venerdì
Aula 7, ore 9-11

20/1/2017
M

Forme hermitiane su spazi vettoriali complessi, ker e rango
Forme hermitiane non degeneri, indici di positività e negatività

Rappresentazione di una forma hermitana in coordinate, matrici hermitiane, formula per il cambio di base, congruenza di matrici hermitiane

Teorema di Sylvester per forme hermitiane (senza dimostrazione)

Forme hermitiane definite positive, forma hermitiana standard su Cn, forma hermitana L2 su C0( [0,1],C), norma di un vettore, proiezione ortogonale su una sottospazio, orto normalizzazione di Gram-Schmidt

Endomorfismi unitari di uno spazio vettoriale complesso rispetto ad una forma hermitiana, matrici unitarie U(n), caratterizzazione degli endomorfismi unitari rispetto ad una forma hermitiana definita positiva

Endomorfismi ortogonali di uno spazio vettoriale rispetto ad una forma bilineare simmetrica, matrici ortogonali O(n,R), caratterizzazione degli endomorfismi ortogonali di uno spazio vettoriale reale rispetto ad una forma bilineare simmetrica definita positiva (per ora solo enunciato)

Esempi di matrici in O(n,R) per n=1,2,3

 

Settimana
14

Martedì
Aula 7, ore 9-11

24/1/2017
M

Caratterizzazione degli endomorfismi ortogonali di uno spazio vettoriale reale rispetto ad una forma bilineare simmetrica definita positiva (dimostrazione)


Aggiunto di un omomorfismo, esistenza dell’aggiunto rispetto ad una forma hermitiana non degenere, espressione in coordinate per l’aggiunto, endomorfismi auto aggiunti


Teorema spettrale per endomorfismi autoaggiunti rispetto ad una forma hermitana definita positiva, teorema spettrale per endomorfismi autoaggiunti rispetto ad una forma bilineare simmetrica reale definita positiva

Esempio di diagonalizzazione di matrice simmetrica

 

Giovedì
Aula 7, ore 11-13

25/1/2017
M

Esercizio su forma canonica di una matrice ortogonale data A di O(3, R)

Esercizio su diagonalizzazione di un endomorfismo autoaggiunto dello spazio euclideo R3

Esercizio su accoppiamento L2 sullo spazio vettoriale V delle funzioni reali a supporto limitato (oppure sullo spazio W delle funzioni periodiche) e sull’autoaggiunzione dell’operatore “derivata seconda”, autovalori e autovettori dell’operatore “derivata seconda” in V (e in W)

Esercizio su studio della conica affine x2+2(3-t)xy+(5-t)y2+2x+4y+(2-t)=0 nel piano affine reale, dipendente dal parametro reale t

 

Venerdì
Aula 7, ore 9-11

26/1/2017
M

Esercizi dal Foglio 12