Algebra lineare (canale A-K)
Anno accademico 2019/2020

 

 

Diario delle lezioni

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Settimana 1

23/9

Introduzione

Numeri naturali (con lo zero) N, operazioni di somma e prodotto, proprietà, ordinamento, buon ordinamento
Numeri interi
Z e loro operazioni, struttura di anello commutativo con unità
Moltiplicare per 0 in un anello dà 0
Esempi di anelli: 
Z[21/2],  Z[x], Z/12, Z/n, esistenza di divisori dello zero in Z/n se e sono se n non è primo
Numeri razionali e loro operazioni, struttura di campo, nei campi non ci sono divisori dello zero,
Z/p è un campo

Esempi: Q[x] è un anello ma non un campo

5

24/9

Numeri reali come scritture decimali, proprietà di ordinamento e completezza
Numeri complessi, parte reale e parte immaginaria, somma e moltiplicazione, coniugio, compatibilità del coniugio con somma e moltiplicazione
Radici quadrate di un numero complesso in forma cartesiana

Rappresentazione di un numero complesso nel piano di Gauss
Modulo di un numero complesso, proprietà elementari del modulo, modulo di una somma e di un prodotto di numeri complessi, inverso di un numero complesso
Numeri complessi di modulo 1 come circonferenza unitaria S
1, argomento di un numero complesso, forma polare di un numero complesso
Prodotto di due numeri complessi in forma polare
Radici n-esime di un numero complesso (non nullo), esempi

7

26/9

Angolo (nel piano di Gauss) tra vettori che rappresentano due numeri complessi non nulli
Esercizi dal foglio 1

9

Settimana 2

30/9

Caratteristica di un campo, esempi

Esempio di R2: somma di vettori come composizione di spostamenti
Gli spazi vettoriali numerici 
Kn, (K*)n: operazioni di somma tra vettori e prodotto per scalare
Definizione di spazio vettoriale su un campo 
K (proprietà 1-7)
Esempi di spazi vettoriali: V={0V} su 
K qualunque, V=Kn o V=(K*)n su K qualunque, V=C su K=R, V= Q[21/2] su K=Q, V={a+21/3a,b in Q} su K=Q, V=K[x] e V= K[x]≤d su K qualunque, KS con S insieme non vuoto su K qualunque
Prodotto di due spazi vettoriali
Proprietà addizionali degli spazi vettoriali (proprietà 8-13)
Definizione di sottospazio vettoriale, esempio di sottospazio {0V} e di sottospazio H={xÎKn:  a1x1+…+anxn=0} in 
Kn

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1/10

Esempi di sottospazi vettoriali, classificazione dei sottospazi vettoriali di R2
Intersezione (qualunque) di sottospazi, somma finita di sottospazi, somma diretta di due sottospazi
Combinazioni lineari, Span di un sottoinsieme qualunque di vettori, insiemi di generatori
Spazi vettoriali finitamente generati e infinitamente generati
, esempio di Kn e di K[x] e K[x]≤d 

14

3/10

Esercizi dal foglio 2

16

Settimana 3

7/10

Esempi di generatori in R2 e in R3, esempio di generatori di un prodotto di spazi vettoriali
Proprietà dello Span,
Span dell’unione di due sottoinsiemi
Indipendenza lineare di un sottoinsieme di vettori
Esempi di insiemi linearmente indipendenti in
Kn (insieme canonico), in K[x]≤d e esempio di insieme di tre vettori non linearmente indipendente in R3
Esempio: un insieme di vettori linearmente indipendente non contiene il vettore nullo
Combinazioni lineari, Span e indipendenza lineare per liste ordinate di vettori (analoghe alle definizioni per sottoinsiemi)
Esempio: una lista linearmente indipendente di vettori non contiene due vettori uguali
Esempio: insiemi linearmente indipendenti con 1 o 2 elementi
Esempio: verifica dell’indipendenza lineare di un insieme di 3 vettori in
R3

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8/10

Criterio induttivo per l’indipendenza lineare di una lista di n vettori (Lemma 4.5.3)
Teorema dello scambio (se Span(A) contiene m vettori linearmente indipendenti, allora anche A contiene m vettori linearmente indipendenti)
In uno spazio vettoriale generato da n elementi un sottoinsieme linearmente indipendente ha al più n elementi
Sottospazi di spazi vettoriali finitamente generati sono finitamente generati

Uno spazio vettoriale è infinitamente generato se e solo se contiene k-uple di vettori linearmente indipendenti per ogni k: esempio di V=K[x], e di V=C come spazio vettoriale su K=Q

Definizione di base, liste (o insiemi) minimali di generatori, liste (o insiemi) linearmente indipendenti massimali
Le basi sono liste minimali di generatori, e sono liste massimali linearmente indipendenti
In uno spazio vettoriale finitamente generato V una lista linearmente indipendente di vettori può essere completata ad una base attingendo da un sottoinsieme dato di generatori, le basi di V hanno tutte la stessa cardinalità
Definizione di dimensione
Esempi di basi e di dimensione per V={0}, V=
Kn e V=K[x]≤d, W sottospazio definito da x3=0 in R3, V=C su K=R, V=R su K=Q

Una lista B di vettori in V è una base di V se e solo se ogni vettore di V si scrive in modo unico come combinazione lineare di elementi in B

21

10/10

Esercizi dal foglio 3

23

Settimana 4

14/10

Esempio: base di V=Cn come spazio vettoriale su K=C e come spazio vettoriale su K=R
Coordinate di un vettore di V rispetto ad una base di V

Se V ha dimensione n e A è un insieme ordinato di n vettori, allora A è una base se e solo se i vettori in A sono linearmente indipendenti se e solo se A è un insieme di generatori.

Dimensione di sottospazi vettoriali
Semisemplicità degli spazi vettoriali di dimensione finita
Formula di Grassmann

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15/10

Definizione di applicazione lineare, esempi (applicazione nulla, applicazione identità, omotetie, proiezioni da Kn a K, applicazioni lineari da K a K, una applicazione lineare da K2 a K2, valutazione di una funzione in un punto, valutazione di un polinomio in un punto, inclusione di un sottospazio vettoriale, proiezione da un prodotto su uno dei fattori, proiezione di una somma diretta su un addendo), il coniugio su V=C è lineare per K= R, ma non è lineare se K=C
Una f lineare manda 0 in 0, opposti in opposti e rispetta le combinazioni lineari
La composizione di applicazioni lineari è lineare; la restrizione di una applicazione lineare ad un sottospazio del dominio è lineare

Isomorfismi lineari, una applicazione lineare è un isomorfismo se e solo se è biiettiva

Le applicazioni lineari iniettive mandano vettori linearmente indipendenti in vettori linearmente indipendente; le applicazioni lineari suriettive mandano generatori in generatori; gli isomorfismi mandano basi in basi

Il dominio di una applicazione lineare suriettiva ha dimensione grande almeno quanto quella del codominio; inoltre, spazi vettoriali isomorfi hanno la stessa dimensione

Nucleo di una applicazione lineare f, il nucleo è un sottospazio
Immagine di una applicazione lineare, immagine di un sottospazio del dominio tramite una applicazione lineare; l’immagine è un sottospazio vettoriale

28

17/10

Esercizi dal foglio 4

30

Settimana 5

21/10

Il nucleo di una applicazione lineare f è {0} se e solo se f è iniettiva
Definizione di rango, teorema del rango, esempi e controesempi
Le applicazioni lineari sono caratterizzate dal loro comportamento su una base

Matrici, spazio vettoriale delle matrici n per m, prodotto di una matrice per un vettore, esempi

33

22/10

Matrice MF associata ad una applicazione lineare F da Km a Kn
Applicazione lineare LA associata ad una matrice A
Struttura di spazio vettoriale su Hom(V,W) e sullo spazio delle matrici Mn,m(
K)
Corrispondenza tra matrici e applicazioni lineari tra spazi vettoriali numerici: isomorfismi L e M
Descrizione del nucleo e dell’immagine di LA
Composizione di applicazioni lineari, prodotto di matrici e relazione LBA=LBLA
Associatività della composizione di applicazioni tra insiemi, associatività del prodotto tra matrici

Base canonica dello spazio delle matrici Mn,m(K), dimensione di Mn,m(K) e di Hom(Km, Kn)

35

24/10

Esercizi foglio 5

37

Settimana 6

28/10

Ker(LA) e soluzioni del sistema omogeneo AX=0
Risoluzione di sistemi lineari AX=b (anche non omogenei), spazio delle soluzioni come traslato di 
ker(LA), teorema di Rouché-Capelli

Matrici a scala, pivot e colonne pivot; risoluzione di sistemi lineari a scala, insieme delle soluzioni e sua dimensione
Operazioni elementari sulle righe, matrici equivalenti per righe
Se A,B sono matrici equivalenti per righe, allora ker(LA)=ker(LB); inoltre, se alcune colonne di B sono linearmente dipendenti, allora le corrispondenti colonne di A sono linearmente dipendenti
Riduzione a scala di una matrice tramite operazioni elementari sulle righe (eliminazione di Gauss)
Calcolo di una base di 
ker(LA) e di Im(LA) usando la riduzione a scala di A tramite operazioni elementari sulle righe, esempio

40

29/10

Calcolo di una base di U partendo da un sistema di generatori
Calcolo di una base di U+W partendo da un sistema di generatori per U e un sistema di generatori per W
Calcolo di una base dell’intersezione di U e W partendo da una base di U e una base di W
Equazioni cartesiane e insiemi minimali di equazioni cartesiane per un sottospazio vettoriale di
Kn
Calcolo di un insieme minimale di equazioni cartesiane per
ker(LA) e di Im(LA)

Matrici quadrate invertibili n´n, matrici inverse
Verifica di invertibilità usando l’eliminazione di Gauss, esempio nel caso n=2
Matrici elementari, inverse di matrici elementari
Operazioni elementari sulle righe come moltiplicazione a sinistra per matrici elementari
Algoritmo di riduzione di Gauss-Jordan nel caso generale
Uso di Gauss-Jordan per calcolare l’inversa di una matrice invertibile

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31/10

Esercizi foglio 6
Esempio di matrici A,B tali che AB=0 ma BA diversa da 0
Traccia di una matrice, linearità e suriettività; Tr(AB)=Tr(BA)
Trasposta di una matrice, (AB)T=BTAT

44

Settimana 7

4/11

Passaggio alle coordinate rispetto ad una base, esempi
Matrice che rappresenta una applicazione lineare rispetto a basi date (in partenza e in arrivo), esempi
Matrice di cambio di base e sua invertibilità, esempio
Matrice che rappresenta la composizione di due applicazioni lineari

Scelte basi B=(v1,…,vn) di V e C=(w1,…,wm) di W, isomorfismo lineare tra Hom(V,W) e lo spazio delle matrici m´n

47

5/11

Prova in itinere autovalutativa

7/11

Lezione cancellata

49

Settimana 8

11/11

Duale Vv di uno spazio vettoriale V, duale di Kn e sua base canonica
Data una base B di V, sottoinsieme linearmente indipendente Bv di Vv
Se V ha dimensione finita, base Bv di Vv duale della base B di V
Esempio: passaggio alle coordinate e base duale; controesempio per V=
R[t]
Per ogni vettore v non nullo in V, esiste un funzionale
j tale che j(v)=1
Suriettività e iniettività dell’applicazione
F:V®Kr definita come F=(j1,…, jr)T
Applicazione duale Fv di una applicazione lineare F, composizione di applicazioni duali
Rispetto alle basi duali Fv è rappresentata dalla trasposta della matrice che rappresenta F
Esempio: (AB)T=BTAT
Applicazione lineare iniettiva canonica i:V
®Vvv che manda v in evv, isomorfismo se V ha dimensione finita

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12/11

Annullatore Ann(S) di un sottoinsieme S di V, proprietà
Luogo di zeri Z(A) di un sottoinsieme A di Vv, proprietà
Se V ha dimensione finita, Ann e Z danno una biiezione tra sottospazi vettoriali di V e sottospazi vettoriali di Vv (e in effetti Ann e Z sono una l’inversa dell’altra)
Se V ha dimensione finita e S è un sottospazio vettoriale di V, dim(Ann(S))+dim(S)=dim(V)

Se V ha dimensione finita e A è un sottospazio vettoriale di Vvdim(A)+dim(Z(A))=dim(V)

Esercizi foglio 7

54

14/11

Per una qualunque applicazione lineare F, si ha Ann(Im(F))=ker(Fv) e Ann(ker(F))=Im(Fv)
Per una matrice, rango per righe=rango per colonne, un altro metodo di calcolo per equazioni cartesiane che descrivono l’immagine di LA

Idea del determinante di una matrice quadrata come rapporto di volumi con segno, formula a mano nel caso 2x2, significato geometrico della multi-linearità

Definizione di determinante con l’espansione di Laplace lungo la prima riga
Calcolo del determinante per una matrice con una colonna nulla, e per una matrice triangolare superiore
Definizione di applicazione multi-lineare e multi-linearità del determinante

56

Settimana 9

18/11

Il determinante è alternante, e inoltre det(I)=1
Proprietà (D1-D9) e caratterizzazione delle funzioni dn:Mnn(
K) ®K multilineari alterne sulle colonne
Permutazioni, trasposizioni, segno di una permutazione, formula per dn usando le permutazioni
Unicità del determinante, determinante della matrice trasposta, teorema di Binet

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19/11

Sviluppi di Laplace del determinante rispetto a qualunque riga o colonna
Determinante e eliminazione di Gauss
Matrici triangolari a blocchi, determinante di una matrice triangolare a blocchi
Matrici con entrate intere o polinomi
Determinante di Vandermonde, inversa intera di una matrice A a entrate intere e con |det(A)|=1

Matrice dei cofattori, inversa di una matrice con il metodo di Cramer
Rango della matrice dei cofattori
Risoluzione di un sistema lineare quadrato con il metodo di Cramer

Relazioni di equivalenza ~ sull’insieme X
Esempi: tutti gli elementi equivalenti tra loro, ciascun elemento equivalente solo a se stesso, X={coppie (a,b) di numeri interi con b non nullo} e relazione (a,b)~(c,d) se ad=bc, X=
Z e n~m se q divide n-m (con q intero maggiore di 1 fissato)

Classi di equivalenza [x], partizione di X in classi di equivalenza, insieme quoziente X/~, esempio di Q  e di Z/q

Richiamo: passaggio in coordinate e cambio di coordinate per un endomorfismo F (con la STESSA base in partenza e in arrivo)
Problema: trovare quantità indipendenti da
B associate alla matrice che rappresenta F rispetto  ad una base B (sia in partenza che in arrivo), per esempio il determinante

61

21/11

Esercizi foglio 8

63

Settimana 10

25/11

Fibra di una applicazione

Combinazioni affini, sottospazi affini di spazi vettoriali, applicazioni affini tra spazi affini, traslazioni, esempi
Giacitura di un sottospazio affine, biiezione tra sottospazio affine e sua giacitura, dimensione di un sottospazio affine
Immagine inversa di un sottospazio affine tramite una applicazione affine
Fibra di una applicazione lineare e sua giacitura, esempi, sistemi lineari non omogenei

V/U come insieme dei sottospazi affini di V con giacitura U, struttura di spazio vettoriale su V/U
Struttura di spazio quoziente V/~ su V/U, proiezione canonica V
®V/U lineare e suriettiva

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26/11

Descrizione delle applicazioni affini tra spazi vettoriali come composizione di una trasformazione lineare seguita da una traslazione
L’identificazione tra un sottospazio affine e la sua giacitura è una applicazione affine invertibile
L’inversa di una applicazione affine invertibile è affine

Riepilogo su spazi vettoriali quoziente V/U, proiezione canonica da V a V/U, suo nucleo
Dimensione e basi di V/U, esempio

Esempio: fibre dell’applicazione lineare D:C1(R,R)®Co(R,R) data dalla derivazione, primitiva di una funzione continua

Endomorfismi e automorfismi di uno spazio vettoriale V
Definizione di gruppo, esempi: spazi vettoriali (V,+), (
Z,+), (K,+), (K\{0},moltiplicazione)
Definizione di GL(V), esempio GLn(
K)=GL(Kn), struttura di gruppo su GL(V)

Similitudine tra matrici quadrate, la similitudine è una relazione di equivalenza
Le matrici che rappresentano un endomorfismo (rispetto alla stessa base in partenza e in arrivo) sono tutte simili tra loro
Il rango, la traccia e il determinante di matrici quadrate sono invarianti per similitudine, definizione di traccia e determinante per un endomorfismo
Esempi di matrici non simili tra loro; matrici diagonali con gli stessi elementi sulla diagonale (in ordine diverso) sono simili tra loroò i multipli della matrice unità In sono simili soltanto a se stessi
Valutazione q(A) di un polinomio q(t) su una matrice quadrata A
Se A,B sono matrici simili e q è un polinomio, allora q(A) e q(B) sono simili

Autovettori e autovalori di un endomorfismo
Polinomio caratteristico pA(t) di una matrice quadrata A, invarianza per similitudine del polinomio caratteristico di una matrice
Polinomio caratteristico pf(t) di un endomorfismo f, gli autovalori di f sono le radici del polinomio caratteristico pf(t)

Comunicazione codice OPIS per il questionario sulle opinioni degli studenti, tempo per la compilazione

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28/11

Esercizi foglio 9

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Settimana 11

2/12

Valutazione di un polinomio su un endomorfismo, prodotto di polinomi e composizione di endomorfismi
Lemma di Bézout (solo enunciato e dimostrazione quando uno dei due polinomi ha grado 1)

Polinomio caratteristico di matrici diagonali, triangolari, e triangolari a blocchi
Termini di grado n, n-1 e 0 nel polinomio caratteristico di f:V
®V (se n=dim(V) )
Definizione di endomorfismo diagonalizzabile; LA diagonalizzabile se e solo se A è simile ad una matrice diagonale
Definizione di autospazio Vλ associato a λ, gli autospazi sono sottospazi vettoriali
Definizione di molteplicità geometrica mλ e molteplicità algebrica 
mλ di λ per l’endomorfismo f
λ è autovalore per f se e solo se mλ>0 se e solo se
mλ>0
Gli autospazi sono in somma diretta; inoltre mλ
mλ
Se D è una matrice diagonale, allora mλ=
mλ per tutti i λ e la somma di tutti gli mλdim(V)
Esempi di matrici con mλ<
mλ, esempi di matrici reali senza autovalori

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3/12

f:V®V (n=dim(V) ) è diagonalizzabile Û la somma diretta degli autospazi di f coincide con V Û Σmλ dim(V)
pf è completamente riducibile
Û Σμλ dim(V)
Se f è diagonalizzabile, allora pf è completamente riducibile
Se pf è completamente riducibile e con tutte radici semplici, allora f è diagonalizzabile
Esempi
Esempio della trasposizione di matrici quadrate
Definizione di matrice simmetrica e matrice antisimmetrica, base canonica del sottospazio delle matrici simmetriche, base canonica del sottospazio delle matrici antisimmetriche

Sottospazi invarianti per un endomorfismo f
Restrizione di f ad un sottospazio f-invariante
Esempi, i sottospazi di autospazi sono f-invarianti, somma o intersezione di sottospazi f-invarianti è f-invariante
Sottospazio f-ciclico Cv generato da un vettore v, f-invarianza di Cv, base standard di Cv
Esempio di sottospazio f-ciclico e di una sua base
Esempio di un sottospazio f-ciclico di dimensione infinita (dentro un spazio V di dimensione infinita)
Matrici compagne, polinomio caratteristico di una matrice compagna
La matrice che rappresenta la restrizione di f a un sottospazio f-ciclico è una matrice compagna

75

5/12

Esercizi foglio 10

77

Settimana 12

9/12

Teorema di Cayley-Hamilton per matrici compagne e per sottospazi f-ciclici
Restrizione di un endomorfismo di V a un sottospazio f-invariante W e al quoziente V/W, relazione tra i polinomi caratteristici e tra le matrici che rappresentano tali endomorfismi
Teorema di Cayley-Hamilton

Esempio: matrice triangolare superiore T, sottospazio T-invariante Span(e1,…ek), polinomio caratteristico di T
Bandiere complete e definizione di triangolabilità di un endomorfismo
Triangolabilità di endomorfismi e bandiere complete di sottospazi f-invarianti
Un endomorfismo è triangolabile se e solo se il suo polinomio caratteristico è completamente fattorizzabile

80

10/12

Esempio: dimostrare che A è triangolabile e trovare una base che la triangola
Enunciato del teorema fondamentale dell’algebra, completa fattorizzabilità dei polinomi complessi

(da ora in poi, V finitamente generato)
Definizione di ideale If dei polinomi che si annullano quando valutati sull’endomorfismo f:V
®V
Se V ha dimensione n, allora esiste un polinomio non nullo di grado al più n2 in If
Per Cayley-Hamilton, il polinomio caratteristico pf appartiene a If
Definizione di polinomio minimo qf, l’ideale If consiste esattamente dei multipli di qf
Se r è divide qf, allora r(f) non è invertibile
λ è autovalore di f se e solo se λ è radice di qf
f è diagonalizzabile se e solo se qf=(t-λ1)(t-λ2)•••(t-λk)
Esempi: proiezioni (f2=f), riflessioni (f2=I)
Sia W sottospazio f-invariante di V e sia q’ il polinomio minimo della restrizione di f a W, q’’ il polinomio minimo dell’endomorfismo di V/W indotto da f. Allora qf divide il prodotto q’q’’ ed è diviso dal mcm(q’,q’’).
 Definizione di Vr(f)=ker(r(f))
Se r è un polinomio irriducibile che divide pf, allora r divide qf
Se pf=(r1)a1•••(rk)ak con ai>0, allora qf=(r1)b1•••(rk)bk con 0<bi≤ai

82

12/12

Esercizi foglio 11

84

Settimana 13

16/12

Dato h polinomio, ker(h(f)) e Im(h(f)) sono f-invarianti
Se r non ha fattori in comune con h, allora la restrizione di r(f) a ker(h(f)) è invertibile
Teorema di decomposizione primaria
Autospazi generalizzati
Polinomi valutati su matrici a blocchi
Esempi

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17/12

Endomorfismi nilpotenti f:V®V (con dim(V)=n), indice di nilpotenza, indice di nilpotenza di un vettore
Proprietà base degli endomorfismi nilpotenti
Osservazioni su endomorfismi cf e f+bI ottenuti da f, inversa di I-f con f nilpotente
Esempi: matrici a blocchi triangolari superiori, blocco di Jordan nilpotente Jk di ordine k
Catena di sottospazi {0}=ker(f0)
Íker(f)Íker(f2) Íker(f3) Í… e {0}=Im(fn)ÍIm(fn-1) ÍIm(fn-2)Í
Invarianti
ak=dim(ker(fk))-dim(ker(fk-1)) con a1³a2³a3³³as=0, e bk=ak-ak+1³0
Partizione a·=(a1,a2,…): a1+a2+…+an=n e dim(ker(fk))= a1+a2+…+ak
Diagramma di Young associato alla partizione
a·, con bk colonne di lunghezza k
Esempio di costruzione della base di Jordan di una f nilpotente con data partizione
a·
Se f è nilpotente, esiste una base rispetto alla quale f si rappresenti con una matrice in forma di Jordan, con
bk blocchi di Jordan Jk
Se A,B sono matrici n
´n nilpotenti, allora A,B sono simili se e solo se dim(ker(Ak))=dim(ker(Bk)) per ogni k=1,…,n

89

19/12

Forma canonica di Jordan generale a partire da quella per endomorfismi nilpotenti

Esercizi foglio 12

Settimana 14
7/1

LEZIONE CANCELLATA

91

9/1

Altri esercizi su potenze di matrici e forma di Jordan

93

Settimana 15
13/1

Esercizi